Guida ad una riflessione sull'Evangelo di Giovanni

Capitolo 7

di Marco deFelice, www.aiutobiblico.org

Questa guida richiede una copia di Capitolo 7 dell'Evangelo di Giovanni.

Giovanni 7:1-9

Prima di leggere e considerare questo capitolo, ricordiamo lo scopo per cui Dio ci ha dato questo libro. Troviamo la descrizione di questo scopo in Giovanni 20:30,31.

30 “Or Gesù fece in presenza dei discepoli molti altri segni miracolosi, che non sono scritti in questo libro; 31 ma questi sono stati scritti, affinché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e, affinché, credendo, abbiate vita nel suo nome.”

Storicamente, sembra chiaro che gli avvenimenti del capitolo 7 accaddero circa sette mesi dopo gli avvenimenti del capitolo 6. Leggiamo nel capitolo 6:4 che era vicina la Pasqua. Questa festa ricorreva all’incirca nel mese di aprile. Quanto descritto nel capitolo 7 avveniva durante la festa delle capanne, intorno a settembre od ottobre. La Pasqua successiva sarebbe stata la Pasqua in cui Gesù fu crocifisso. Quindi il racconto in questo capitolo si colloca alcuni mesi prima della croce.

A questo punto del ministerio di Gesù, Egli era odiato dai Giudei, ricordando che con questo termine si indicavano i capi dei Giudei. Ormai, essi volevano uccidere Gesù. Come mai questo odio e desiderio di ucciderLo? Ricordiamo che Gesù è Dio, il Creatore. Per avere la salvezza in Gesù Cristo, uno deve riconoscerLo come Dio, e ricevere Cristo nella propria vita come Salvatore e Signore.

I Giudei, come gli uomini religiosi di ogni tempo e di ogni cultura, avevano una religione in cui credevano di meritare, almeno parzialmente, la loro salvezza. Volevano un dio di comodo, che li aiutasse e li benedicesse, però, non volevano essere completamente sottomessi a Dio in ogni cosa. Volevano una religione in cui loro, come capi, avevano potere sul popolo.

Gesù si stava rivelando come il Signore e Salvatore. Per avere la salvezza, dovevano riconoscere di non meritare nulla di buono. Dovevano riconoscere di essere veramente peccatori, colpevoli davanti al Dio santo. Dovevano riconoscere Gesù come il loro Dio, e riceverLo come tale.

Non volendo questo tipo di Cristo, ma avendo capito che Gesù era così, i Giudei Lo odiavano, e Lo vedevano come una minaccia al potere che avevano sul popolo. Il sistema religioso che avevano stabilito dava a loro un certo potere sul popolo. Capivano che se il popolo avesse accettato Gesù come Signore e Salvatore, loro, i capi religiosi, avrebbero perso il loro potere. Perciò, volevano fare morire Gesù.

Ora, consideriamo i vv. 1-9. Tutto doveva seguire il programma di Dio.

v.1 Leggiamo il v.1.

Perché da questo punto nel suo ministerio Gesù non andava più apertamente in giro per la Giudea, ma solo per la Galilea?

È importante capire che tutto quello che Gesù fece, lo fece secondo il preciso programma e piano che aveva ricevuto dal Suo Padre. Gesù venne al mondo in missione. Ogni dettaglio della sua vita faceva parte del piano di Dio per rivelare al mondo l’identità di Cristo, e poi per portare Cristo a morire sulla croce e a risorgere. Perciò, quando gli uomini malvagi volevano agire in modo da ostacolare o cambiare il programma di Dio, Cristo non lo permise. Gesù non andava in giro palesemente in Giuda per evitare una morte prematura.

Chi erano i fratelli di Gesù?

Prima, ricordiamo che Gesù fu concepito miracolosamente, mentre Maria era ancora una vergine, perciò quei fratelli qui nominati erano in realtà solo fratellastri di Cristo. Cioè, Maria era la madre sia di Cristo che di questi fratelli più giovani. Giuseppe era il loro padre, ma non il padre di Cristo.

Leggiamo in Matteo 1:24-25

24 Giuseppe, destatosi dal sonno, fece come l’angelo del Signore gli aveva comandato e prese con sé sua moglie; 25 e non ebbe con lei rapporti coniugali finché ella non ebbe partorito un figlio; e gli pose nome Gesù.

Poi, in Matteo 13:

53 Quando Gesù ebbe finito queste parabole, partì di là. 54 Recatosi nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga, così che stupivano e dicevano: «Da dove gli vengono tanta sapienza e queste opere potenti? 55 Non è questi il figlio del falegname? Sua madre non si chiama Maria e i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? 56 E le sue sorelle non sono tutte tra di noi? Da dove gli vengono tutte queste cose?» 57 E si scandalizzavano a causa di lui. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato che nella sua patria e in casa sua». (Matteo 13:53-57)

Le persone della Galilea conoscevano Gesù come uno che era cresciuto là. Conoscevano i suoi fratelli. Perciò, sembra loro impossibile che uno cresciuto là potesse essere dal cielo.

I fratelli di Gesù, a questo punto, non credevano ancora in Lui. Chiaramente, avevano visto e sentito tante cose che li avrebbero lasciati perplessi. Però, a questo punto, non credevano che il loro fratello fosse il Messia. Sappiamo dalla Scrittura che dopo la risurrezione di Cristo, Egli è apparso a loro, e da quel punto in poi, credevano in Lui.

“Successivamente apparve a Giacomo e poi a tutti gli apostoli insieme.” (1Corinzi 15:7 LND)
“Tutti costoro perseveravano con una sola mente nella preghiera e supplica con le donne, con Maria, madre di Gesù, e con i fratelli di lui.” (Atti 1:14 LND)

vv.2-5 La sfida

In questo brano, i fratelli di Cristo lo sfidavano ad andare a Gerusalemme per la festa. Non era solo un invito ad andare, ma soprattutto ad andare per manifestarsi pubblicamente. Le Scritture non spiegano perché essi dissero questo a Gesù, però è chiaro che ciò non era spinto dalla fede. Volevano spingere Gesù ad agire per motivi egoisti.

Quante volte vogliamo anche noi un Gesù che agisce come e quando vogliamo.

vv.6-9 La risposta di Gesù

Gesù accetta questo loro invito?

vv. 6-8 Perchè non accetta il loro invito? Cosa disse Gesù?

Gesù rispose loro che non era il suo tempo di salire a Gerusalemme. Questa non era una dichiarazione in sé che non sarebbe andato, ma invece che non sarebbe salito alla festa per lo scopo che loro avevano chiesto, cioè, all’inizio della festa, per manifestarsi pubblicamente come il Messia. Non era ancora giunto il tempo per questa manifestazione, e Gesù faceva tutto secondo il programma divino del Padre. Perciò, all’inizio della festa, Gesù rimase in Galilea.

Gesù alla festa, vv.10-13

La cosa da notare in questo brano è che Gesù non è andato all’inizio della festa, per entrare pubblicamente a Gerusalemme, come volevano i suoi fratelli.

v. 10 Come è andato Gesù?

È andato di nascosto. Poi, a metà della festa, è andato nel tempio per insegnare. Vediamo che le persone avevano tante opinioni su di lui.

v. 12 Qual erano alcune di queste opinioni?

Gesù faceva tutto esattamente come stabilito dal Padre, perché essendo Dio, il suo perfetto piano doveva essere eseguito perfettamente.

Gesù insegna riguardo a Sé, vv.14-24

In questi versetti, vediamo cinque insegnamenti in cui Gesù mostrava che il suo insegnamento era la verità. Queste verità non erano solo per i Giudei di allora, ma sono anche per noi, affinché possiamo conoscere e credere alla Parola di Dio, e credendo, seguire e fondare la nostra vita sulle verità di Cristo. Conoscere le verità di Cristo e non vivere secondo queste verità è come conoscere la medicina per guarire da una malattia, ma non prendere la medicina. Perciò, consideriamo attentamente ciò che Gesù insegna qua.

vv.15-16 Quale verità dichiara Gesù qua per aiutarci a capire che il suo insegnamento è completamente attendibile?

Egli dichiara che viene dal Padre. Ciò che dice non è del suo, nel senso che non era suo in quanto uomo. Era suo in quanto Egli è Dio. Questa dichiarazione dimostra l’origine divina dell’insegnamento di Cristo.

vv.17 Gesù spiega un modo per conoscere che la sua dottrina è verità.

Cosa bisogna fare per conoscere questo?

Attenzione: notiamo che Gesù parla del cuore di chi ascolta. Il verbo greco usato qua, tradotto “vuole”, parla di una chiara presa di posizione di cuore. Quando uno prende una posizione di cuore, non ha solamente un pensiero, ma ha una chiara posizione, allora, Dio opererà nella sua vita, e quella persona riconoscerà la mano di Dio in sé, e saprà che l’insegnamento di Cristo viene veramente da Dio.

vv.18 Un’altra prova che Gesù era da Dio è nel fatto che Egli non cercava la propria gloria.

Chi glorificava Gesù?

Gesù glorificava solo Dio. Quanto è diverso dall’atteggiamento dei Farisei, che cercavano la loro propria gloria.

Tante religioni cercano di elevare e dare gloria a qualche persona. Infatti, tutte le religioni false hanno qualche forma di santi. Invece, se leggiamo la Bibbia, non viene mai messo un uomo in evidenza. Se leggiamo di Abrahamo, Mosè, e Davide, notiamo che la Bibbia li presenta come uomini con difetti. Non mette in evidenza alcun uomo dall’Antico Testamento, né alcun uomo dal Nuovo Testamento. Gli uomini e donne della Bibbia non sono presentati in modo da poter elevare loro. Leggendo di loro, solo Dio riceve la gloria. Quando Gesù era sulla terra, non cercava la propria gloria, bensì quella di Dio. Possiamo leggere di questo in Filippesi 2:5-11. Questa è un’ulteriore prova che Gesù è Dio.

5 Perciò, abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato in Cristo Gesù, 6 il quale, essendo in forma di Dio, non considerò rapina l’essere uguale a Dio, 7 ma annichilì se stesso, prendendo la forma di servo, divenendo simile agli uomini; 8 e, trovato nell’esteriore simile ad un uomo, abbassò se stesso, divenendo ubbidiente fino alla morte e alla morte di croce. 9 Perciò anche Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato un nome che è al di sopra di ogni nome, 10 affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio delle creature celesti, terrestri e sotterranee, 11 e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre.

vv.19,20 Quali reazioni provocavano l’insegnamento di Gesù?

Notiamo che l’insegnamento di Cristo ha provocato una forte reazione, al punto che i capi religiosi volevano ucciderLo. I capi si vantavano del fatto che avevano la legge di Mosè. Gesù dichiara che in realtà, erano ipocriti, perché non mettevano in pratica la legge che ritenevano così importante. La vita e l’insegnamento di Cristo, quando vengono considerati attentamente, ci mostrano sempre i nostri peccati. Tante persone oggi parlano di essere seguaci di Cristo, ma non mettono in pratica la legge di Cristo, come i Giudei si vantavano di essere seguaci di Mosè, ma non mettevano in pratica la legge di Mosè. O che possiamo esaminare la nostra posizione davanti a Dio.

vv.21-24 Con la sua risposta, che cosa sta mostrando Gesù alla folla dei loro cuori?

Le opere di Cristo, cioè, i suoi miracoli, mostravano che Egli è il Figlio di Dio, il Messia. I miracoli di Gesù erano segni che mostravano la sua divina identità. I Giudei che vivevano allora avevano visto qualche miracolo, e forse sentito dire degli altri. Noi invece abbiamo un elenco di tanti miracoli, che possiamo leggere e considerare, per riconoscere la vera identità di Cristo, affinché possiamo riconoscerLo e riceverLo come il nostro Dio.

Gesù è il Messia e il Figlio di Dio, vv.25-36

In questi versetti, vediamo che c’era molta confusione riguardo all’identità di Gesù.

vv.28,29 Che cosa dice Gesù riguardante la sua identità?

vv.30-32 Quali erano alcune reazioni all’insegnamento di Gesù nel tempio (vv. 28-29)?

Da una parte, il suo insegnamento e i suoi miracoli erano ovviamente da Dio. Però, i capi religiosi non Lo accettavano. Vediamo che tante persone erano influenzate dai capi religiosi, e guardavano a loro per prendere una posizione su quale fosse la verità.

Oggi, ci sono ancora persone che guardano alla religione come istituzione per decidere qual è la verità, anziché solamente considerare le verità da Dio, cioè, le Scritture.

I Giudei non riconoscevano che Gesù era venuto dal cielo. Gesù non era semplicemente un uomo, nato 32 anni prima. Egli era l’eterno Dio, Creatore di tutto, venuto dal cielo. Avrebbero dovuto sapere questo, dai miracoli che aveva fatto, e da come aveva adempiuto le profezie. Però, avevano cuori duri, e questo rendeva ciechi i loro occhi.

Ognuno di noi deve valutare se ha riconosciuto in Cristo il Sovrano Dio e Creatore, e se Lo ha ricevuto personalmente come il proprio Dio.

l’offerta di Cristo, vv.37-39

In questo brano, leggiamo della vera vita che Gesù offre al mondo.

vv.37,38 L’offerta di Gesù

All’ultimo giorno di questa festa, che durava sette giorni, c’era una tradizione fra i Giudei. Un vaso d’oro veniva riempito d’acqua alla vasca di Siloe. Veniva portato in una processione religiosa dal Sommo Sacerdote fino al Tempio. Durante la processione, il popolo recitava Isaia 12:3

“Voi attingerete con gioia l’acqua dalle fonti della salvezza,”.

Una volta arrivati al Tempio, i sacerdoti camminavano intorno mentre il coro cantava dal Salmo 113 fino a Salmo 118. L’acqua fu offerta a Dio durante il sacrificio della mattina. Perciò, il fatto che Gesù offriva acqua viva era un potente simbolo della salvezza.

vv.37 Che cosa offriva Gesù?

Le sue parole ci fanno pensare alla profezia in Isaia 55:1

“O voi tutti che siete assetati, venite alle acque; voi che non avete denaro venite, comprate e mangiate! Venite, comprate senza denaro, senza pagare, vino e latte!"

vv.37 Quali sono le parole principali nell’offerta di Cristo?

Questa è l’offerta della salvezza.

Per ricevere veramente la salvezza, uno deve prima avere sete, cioè, uno deve riconoscere la mancanza della salvezza, la mancanza dell’acqua viva, e desiderare quest’acqua più di qualsiasi altra cosa. Uno deve riconoscere di essere un peccatore perduto. Poi, deve venire da Gesù.

Venga a me. Gesù non dice di venire ai suoi apostoli, non dice di venire a Mosè. Non dice di venire a sua madre. Dice di venire direttamente a LUI.

Crede in me. Non dice di credere in qualche istituzione, né nei suoi apostoli, ma in LUI. Bere vuol dire riceverLo dentro di se completamente, come abbiamo visto nel capitolo 6.

vv.38 Acqua viva: Gesù aveva già parlato di acqua viva con la donna Samaritana. Nel mondo, cerchiamo acqua per la nostra anima. La cerchiamo in tanti modi.

Quali sono alcuni dei modi in cui le persone nel mondo di oggi cercano di riempire il vuoto (ovvero, la sete) nelle loro anime?

L’acqua che il mondo offre non può mai riempirci. La sete rimane. Invece, l’acqua che Cristo offre è acqua viva, è una quantità illimitata, è un fiume di acqua viva che sgorga dal seno della persona, cioè, non finisce mai.

v.39 Cos’è quest’acqua di cui Gesù parlava?

Lo Spirito Santo viene a dimorare in coloro che ricevono Gesù Cristo come il loro Dio. Lo Spirito venne dopo che Cristo fu glorificato, cioè, dopo che fu crocifisso e poi risuscitato e salito in cielo. Oggi, lo Spirito entra subito in chiunque riceve Gesù.

Ricordiamo da Giovanni 1:12,13 che credere in Gesù vuol dire ricevere Gesù. Credere non è un atto intellettuale, ma è una totale posizione di cuore e di vita. Credere in Gesù vuol dire prima riconoscere la propria condizione spirituale, cioè, separato da Dio, colpevole nel peccato. Credere in Gesù non vuol dire solo credere nella sua esistenza, ma vuol dire ricevere Lui come il proprio Dio e Signore e Salvatore. Chi viene a Gesù per chi è, cioè il Messia, per ricevere la salvezza, riceverà la vera vita, e avrà lo Spirito Santo.

La risposta delle persone, vv.40-52

Adesso leggiamo di cinque tipi di reazioni che le persone hanno avuto come risposte all’offerta di Gesù. Anche oggi, le persone rispondono in uno di questi cinque modi. Notiamo le varie risposte delle persone all’offerta di Gesù.

1) vv.40,41a - Coloro che erano convinti.

C’erano alcuni nella folla che hanno veramente creduto in Gesù.

vv.40,41a Che cosa hanno detto queste persone di Gesù?

Lo hanno accolto come il loro Dio, il vero Messia, riconoscendo il proprio peccato e il loro bisogno di un Salvatore e Signore.

2) vv.41b-42 - quelli non convinti

vv.41b-42 Perchè altri non erano convinti? Che cosa dicevano di Cristo?

Altri, sapendo che era cresciuto in Galilea, supponevano che fosse anche nato là (non sapendo che era nato a Betlemme), e non erano convinti. Questi non erano convinti che Gesù fosse il Cristo.

3) vv.43,44 - quelli ostili

v.44 Che cosa volevano fare altri?

Alcuni non solo non erano convinti, ma addirittura volevano arrestarLo, cioè, farGli del male.

4) vv.45,46 - quelli confusi che lo rifiutano

La persona e l’insegnamento di Gesù erano così potenti che le guardie non avevano il coraggio di arrestarLo.

v. 46 Che cosa hanno risposto le guardie alla domanda dei capi dei sacerdoti e dei farisei in v. 45?

Queste guardie erano Leviti, cioè, uomini religiosi con l’incarico di servire come guardie in questioni religiose. Conoscevano le Scritture. Ascoltando l’insegnamento di Gesù, avevano visto che non era un semplice uomo. Perciò, non Lo hanno arrestato. Però, anziché restare con Lui, hanno scelto di ritornare dai capi religiosi. Volevano l’approvazione dall’istituzione religiosa.

Anche oggi, tante persone, messe davanti alla persona di Gesù e al suo insegnamento, tramite la Scrittura, riconoscono che è tanto diverso da quello che hanno sentito dai capi religiosi, però, non restano con Gesù, non Lo accolgono, invece, lasciano l’unico che offre l’acqua viva, per ritornare alla religione degli uomini.

5) vv.47-52 - la reazione dei capi religiosi

Vediamo che i capi religiosi reagivano aspramente contro Gesù. Odiavano Gesù. Dobbiamo ricordare che questi capi erano Giudei. Avevano le Scritture, cioè, la Parola di Dio. Però, pur avendo le Scritture, in realtà, avevano creato un loro sistema di tradizioni. Parlavano delle Scritture, ma seguivano le loro tradizioni. Avevano molto potere sul popolo. Le loro tradizioni avevano creato una grande istituzione religiosa, con tanto potere e anche ricchezza. Questi capi capivano che Gesù minacciava quello che avevano creato. Perciò, Lo odiavano.

v.47 Che atteggiamento avevano questi capi religiosi verso le guardie?

v.49 Che atteggiamento avevano questi capi religiosi verso le persone normali?

Chiamavano il popolo ignorante, ma non si erano informati della nascita di Gesù. In più, dichiaravano che nessun profeta era sorto dalla Galilea, quando in realtà, sia Giona che Nahum venivano entrambi dalla Galilea. Il loro orgoglio li rendeva ciechi alla verità. In realtà, erano ignoranti anche loro, e peggio, erano duri verso la verità.

Conclusione

Anche in questo capitolo, vediamo di più la vera identità di Gesù Cristo, e vediamo la sua offerta di vera salvezza. Però, abbiamo visto che tante persone non accettano questa offerta, perché non vogliono un Cristo che è il Sovrano Dio della loro vita. Non vogliono riconoscere la totalità della loro sete, non vogliono riconoscere il loro peccato, e l’impossibilità di poter mai guadagnare o meritare la propria salvezza.

Però, ci sono coloro che riconoscono in Gesù il vero Dio, riconoscono che senza Cristo non hanno vera vita, e chiedono a Dio il perdono e la salvezza, cioè, l’acqua viva, che si trova solamente accogliendo Cristo nella propria vita.

Abbiamo visto le varie risposte delle persone a Cristo. E tu, qual è la tua risposta?

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Marco deFelice
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